Camomilla riesce quasi in un’impresa impossibile: avere gli stessi effetti del placebo, vale a dire nulli.
Attenzione però: questo è quanto emerge da uno studio molto specifico, in cui camomilla è stata testata solo per la sua efficacia contro l’insonnia. Infatti, nonostante questa pianta sia il rimedio fitoterapico più usato per problemi di sonno, la sua efficacia e sicurezza sono ancora relativamente poco esplorate.
Nel 2011 si sono allora presi 34 pazienti, tra i 18 e i 65 anni, che soffrivano di insonnia da almeno sei mesi. Questi hanno ricevuto o 270mg di camomilla o del placebo, per due volte al dì nell’arco di 28 giorni. Si sono poi confrontati gli effetti dei due trattamenti. Come anticipato, non ci sono state differenze significative tra i due gruppi in quasi tutti i parametri considerati, come il tempo totale di sonno, la sua efficacia e qualità, il numero dei risvegli.
L’unico moderato effetto di camomilla si è registrato nella riduzione del tempo di addormentamento e nel senso di affaticamento durante il giorno. Differenza davvero modesta rispetto all’asintomatico placebo.
Ci sono però altri campi in cui camomilla sta mostrando risultati inaspettati.
Sempre maggiori studi infatti si concentrano sulla sua attività antiinfiammatoria e spasmolitica: questo fa della comune pianta un’efficace aiuto naturale per diversi disturbi, in particolare del tratto digestivo. Inoltre, è contro l’ansia che camomilla promette di più: una ricerca recente e ancora da confermare ha coinvolto 61 pazienti affetti da leggera o moderata ansia per otto settimane, e stavolta camomilla sembra proprio essere efficace.
Come detto, siamo ancora in una fase preliminare: ma il credito che camomilla perde nel campo del sonno, sembra proprio che lo riesca a riguadagnare su altri e ben più impegnativi fronti.
Riccardo Carli (nella foto, quello con gli occhiali ;-) )
- "Le 100 erbe della salute", Fabio Firenzuoli