Se dicessimo che un caffè dopo i pasti aiuta a digerire meglio, buona parte dei lettori e una solida tradizione italiana appoggerebbero sicuramente l’assunto.
Se però alzassimo la posta, e dicessimo che addirittura può prevenire l’obesità e attenuare la resistenza insulinica, un po’ di scetticismo comincerebbe a serpeggiare.
Se poi aggiungessimo che sì, il caffè può avere quegli effetti benefici, ma solo se rigorosamente verde (ossia non tostato) e decaffeinato, allora il classico caffè dopo i pasti tornerebbe ad essere solo un rito giornaliero, caro agli italiani ma senza grosse ripercussioni sulla salute.
Lo studio sui benefici del caffè verde è partito su topo.
Gli studiosi hanno diviso un gran numero di esemplari in diversi gruppi, ognuno tenuto ad un particolare regime dietetico: c’era il gruppo di controllo con una dieta standard; c’erano poi delle diete molto ricche di grassi e altre ancora ricche di grassi ma con dosi incrementali di estratto di caffè verde. Quello che si è notato è che, sopra una certa soglia (cioè assunto in buone quantità), l’estratto di caffè verde riesce ad agire sulla produzione di grassi corporei, inibendola.
Dai topi all’uomo, il passo è stato quasi automatico. Certo, inutile ricordare qui che per combattere il sovrappeso la prima cosa da fare è mangiare meno e meglio, e soprattutto fare attività fisica. Nostro compito è invece quello di informare circa l’esistenza di integratori che possono rivelarsi utili, tanto più se si riescono a sintetizzare a partire dal mondo naturale. Questo perché i fitofarmaci di solito non presentano grossi effetti collaterali, e possono essere assunti da tutti.
Ecco lo studio su uomo, dunque. Sedici adulti sovrappeso sono stati coinvolti per 22 settimane, al fine di capire quanto il caffè verde, e in particolare il suo contenuto di acido clorogenico, riesca a influenzare il metabolismo del glucosio e del tessuto adiposo. I parametri registrati sono stati il peso, l’indice di massa corporea, la percentuale di grasso corporeo, la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
I soggetti sono stati trattati per periodi di 6 settimane con le seguenti dosi di acido clorogenico: 1050 mg, 700 mg, o del semplice placebo. Tra un ciclo e l’altro, due settimane di pausa, per impedire qualsiasi influenza tra i diversi trattamenti.
Ebbene, si sono osservate riduzioni significative e trasversali, in ogni parametro considerato: il peso corporeo è diminuito, così l’indice di massa corporea e la percentuale di grasso corporeo, e persino la frequenza cardiaca ha registrato un lieve calo. Il tutto senza significativi cambiamenti nella dieta lungo la durata dello studio. Addirittura, sei pazienti sono riusciti a passare dallo stato di cosiddetta “pre-obesità” a quello di “peso normale”.
I risultati su uomo corrispondono dunque a quelli fatti su animale: l’acido clorogenico può essere un aiuto efficace nel ridurre il peso di adulti in stadio di pre-obesità o prevenire l’obesità in chi si trova in leggero sovrappeso. Cifre alla mano, arriva anche la ciliegina sulla torta: quello al caffè verde è senz’altro uno dei trattamenti più economici, tra quelli attualmente in commercio.
Tra le fonti: "Le 100 erbe della salute", Fabio Firenzuoli