Che i topi se la facciano sotto di fronte ad un gatto, è una cosa che la natura ci insegna da sempre.
Non si pensava però che lo stesso effetto potesse essere raggiunto da una pianta che del gatto porta solo il nome: la cosiddetta “barba di gatto” appunto, tipica dall’Indonesia, chiamata scientificamente Orthosiphon.
Le sue foglie tritate contengono, oltre a diverse vitamine, i preziosi flavonoidi e un efficace olio essenziale: l’effetto principale è proprio quello di stimolare l’attività renale, costituendo così un buon diuretico naturale.
Le prime prove scientifiche sono state ricavate proprio dallo studio su topo, o meglio su ratto: questi sono stati trattati con un estratto acquoso, alla dose di 5-10 mg di orthosiphon per ogni kg; il gruppo di controllo invece ha assunto o furosemide o idroclorotiazide, sempre alla dose di 10 mg/kg.
Ogni ora, per 4 ore consecutive, sono state poi misurati il volume delle urine, il loro pH e densità, oltre al numero di elettroliti espulsi. In più, degli esami del sangue hanno registrato gli effetti della terapia sui livelli di glucosio, albumina, urea e creatinina.
Ebbene, i ratti trattati con orthosiphon hanno visto aumentata l’escrezione urinaria di potassio (ma non di sodio e cloro). In più, il livello di creatinina e di glucosio nel sangue è aumentato: questi valori sono rimasti sempre entro i limiti, ma appunto hanno raggiunto livelli più alti rispetto al gruppo di controllo.
Sebbene non potentissima, orthosiphon ha dunque dimostrato una discreta efficacia diuretica. Attenzione però: il suo consumo deve essere costantemente monitorato, non solo per l’azione su degli organi delicati come i reni, ma anche per il rischio di interferenza con altri farmaci.
QUI le preparazioni salutistiche a base di orthosiphon della nostra farmacia.
Tra le fonti: "Le 100 erbe della salute", Fabio Firenzuoli
Foto: Dave's garden