La Carica papaya è una pianta originaria dell’America centrale, in Messico era chiamata Chichihualtzapotl, che significa "frutto dolce (da) balia", ed era un frutto particolarmente connesso con la fertilità.
Vasco de Gama fu talmente entusiasta di questo frutto che lo definì come “l’albero d’oro, dell’eterna giovinezza”.
Racchiude uno dei più interessanti enzimi digestivi che si possono ritrovare nei vegetali: la papaina. La papaina si estrae dal lattice prodotto dal frutto immaturo ed è in grado di migliorare la digestione delle proteine. In certi casi, questo enzima viene addirittura addizionato alle carni per renderle più tenere.
Molto studiate sono le proprietà antiossidanti della papaya; questo anche a partire dalla considerazione che le molecole antiossidanti (in particolare i carotenoidi) contenute nel frutto tropicale sono tra le più biodisponibili in natura.
Gli studiosi, posto che la papaya fermentata ha una significativa azione scavenger nei confronti delle molecole ossidanti, hanno voluto studiare l’effetto della supplementazione di 9 grammi al giorno di papaya fermentata sullo stress ossidativo indotto da carico glicemico in pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Si è visto che il trattamento studiato, riesce a ridurre l'iper-produzione di specie pro-ossidanti indotta dal carico glicemico.
Alcune osservazioni cliniche hanno rilevato che la papya ha anche effetti su costipazione, gonfiore e sindrome di intestino irritabile. Pazienti con disfunzioni del tratto gastrointesinale, sono stati trattati con 20 ml di papaya fermentata per 40 giorni. Si sono registrati dei miglioramenti significativi nei sintomi di costipazione e gonfiore.
Quindi, la papya ha un significativo effetto sul mantenimento e il miglioramento della digestione e dei problemi (compreso lo stress ossidativo) ad essa correlata:
Forse non sarà l’albero dell’eterna giovinezza... ma quanto a digestione, una marcia in più la dà di sicuro!
Luca Guizzon
Tra le fonti: Dizionario di fitoterapia e piante medicinali, Campanini
Foto: Oss-trento