A fronte di una stagione allergica che sembra essere tra le più intense degli ultimi anni, molti oculisti ed allergologi si affidano a colliri a base di ciclosporina o tacrolimus per i risolvere i sintomi oculari quando sono molto gravi.
Un esempio è il trattamento della cheratocongiuntivite Vernale (VKC), malattia infiammatoria cronica del tratto anteriore oculare che riconosce nell’allergia ed nell’infiammazione alcuni dei suoi principali tratti caratteristici.
In quanto patologia infiammatoria cronica, l'allergia oculare è spesso associata ad altre malattie allergiche, quali rinite, asma e dermatite atopica.
Il meccanismo immunopatogenetico nelle malattie allergiche oculari comprende sia risposte IgE mediate che cellulomediate di tipo T.
Se non adeguatamente trattata, la cheratocongiuntivite vernale può portare a degenerazioni nell’epitelio corneale con conseguenze che arrivano all’ulcerazione della stessa, o a produzione di papille giganti con iperproduzione di muco.
Ma, una terapia medica ben condotta determina una regressione totale delle lesioni, così come avviene nella risoluzione spontanea.
I sintomi di questa patologia si presentano nella stagione primaverile con accentuata fotofobia, spiccato arrossamento degli occhi, lacrimazione e prurito che esacerbano nel periodo estivo.
L’esposizione alla luce solare ne peggiora la sintomatologia.
Particolarità di questa patologia è che, benchè con componenti di allergia ed infiammazione, non risponde ai farmaci antistaminici.
Leggi tutto...
La Gynostemma pentaphyllum viene conosciuta nel paesi di origine con il nome di “jiaogulan” dal cinese "pianta arricciata": è una pianta rampicante che, come si può intuire, è originaria dell’estremo oriente (Cina, Corea e Giappone).
Nellaa medicina tradizionale vietnamita viene chiamata “pianta dell’immortalità”, poiché gli abitanti della prvoncia di Guizhou che ne fanno largo utilizzo sono insolitamente longevi.
Recentemente, a fianco al potenziale antiossidante ed adattogeno dell’estratto, la pianta è stata studiata per il suo impiego come anti allergico.
Un primo studio condotto in vivo ha valutato l’effetto sull’infiammazione delle vie aeree somministrando per 7 giorni l’estratto della gynostemma.
Sebbene sensizilizzati dall’allergene, gli animali trattati avevano un livello di iperresonsività all’allergene di IgE (le immunoglobuline stimulate dalla reazione allergica) nella norma. Cosa che invece non accadeva per quelli che ricevevano il placebo.
L’effetto positivo nel trattamento dell’allergia è stato confermato anche da studi su modelli di asma.
Leggi tutto...
Anche i nostri amici animali possono soffrire di ipertensione e, una delle più comuni classi di molecole utilizzate per trattare queste condizioni sono gli alpha-bloccanti.
Queste molecole, bloccano i recettori 1-adrenergici post-sinaptici. A seguito di tale azione si verifica la dilatazione periferica sia delle arteriole che delle vene e si riducono le resistenze periferiche inducendo un effetto anti-ipertensivo.
La fenossibenzamina, però, tradisce questa finalità d’uso. Infatti, trova impiego nella stabilizzazione pre-operatoria del feocromocitoma o nel trattamento della ritenzione urinaria (che può causare ipertensione).
Herrera ha dimostrato ancora nel 2007 l’efficacia del trattamento con fenossibenzamina in cani operati di adrenalectomia per il feocromocitoma, per ridurne la mortalità perioperatoria.
I cani sono stati trattati per 20 giorni prima dell’intervento con una dose media di 0.6 mg/kg ogni 12 ore di fenossibenzamina. Il trattamento ha permesso di triplicare la sopravvivenza dei cani; risultato tanto più evidente quanto più il cane era giovane e senza complicanze cardiovascolari regresse.
Leggi tutto...
Con l’inizio della primavera, la fioritura delle piante aumenta i livelli di pollini nell’aria e, tale aumento, è correlato anche ad un’innlazamente dei casi di allergia.
Allergia che si può manifestare in diverse forme: dalla comune rino-congiuntivite, fino a rush cutanei o dermatiti.
Il Cardiospermum, genere di pianta native del sud america e dell’India, è comunemente utilizzato per il trattamento di affezioni cutanee .
Il nome è di origine greca e deriva da καρδία (cuore) e σπέρμα (seed), riferendosi alla forma dei frutti di questa pianta. Altri nomi con cui è conosciuta è “ Love in a Puff” , per la sottile membrana che racchiude i semi.
L’estratto dei semi ha proprietà antiossidanti, contro la tirosinasi, l’acetilcolinesterasi e la butirilcolinesterasi, che rendono ipotizzabile un suo utilizzo anche per patologie neurodegenerative. Tali effetti sembrano dovuti ai costituenti del seme: apiegenina e luteolina
A valutare l’efficacia del cardiospermum per il trattamento delle patologie cutanee è intervenuto Augustin che ne ha confrontato l’efficacia con altri trattamenti.
Leggi tutto...