Anche ai gatti può venire l'ipertensione. Per trattare questa condizione si possono utilizzare alcuni prinicipi attivi conosciuti anche in ambito umano, come il telmisartan.
Questa molecola è un antagonista del recettore dell'angiotensina II con azioni di blocco selettivo dei recettori AT1 con conseguente riduzione degli effetti pressori dell'angiotensina e dei livelli plasmatici di aldosterone. L'effetto inibitorio del farmaco comincia a manifestarsi circa 3 ore dopo somministrazione orale e si protrae per circa 24 ore.
L'utilizzo in ambito veterinario è stato confermato da un recente studio (Marzo 2019), nel quale gli autori hanno somministrato 1,5mg/kg di telmisartan ogni 12 ore per 14 giorni per poi scendere a 2mg/kg ogni 24ore.
Al termine del mese di trattamento, gli studiosi hanno osservato una riduzione della pressione pari a 20mmHg. Risultato che si è mantenuto per i 6 mesi successivi.
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Avvisiamo che la Farmacia sarà in "pausa" dal 23 al 25 Luglio e nei giorni dell 13 e 14 Agosto.
Per quanto riguarda le attività del laboratorio, seguiranno le stesse pause.
Tribulus terrestris è una pianta utilizzata nella medicina ayurvedica per il trattamento di alcun disturbi del sistema genitourinario e riproduttivo.
Il nome della pianta deriva dalla particolare forma dei semi che, simili ad un tetraedro, ricordano il tribolo impiegato in guerra dagli antichi romani: si conficcano facilmente nei piedi, nelle zampe degli animali, nei pneumatici, etc.
I metaboliti secondari della pianta utili a fini terapeutici sono contenuti in tutta la pianta e sono, in particolare: la protodioscina, una saponina steroidea che costituisce circa il 45% dell'estratto ottenuto dalle parti aeree, alcaloidi e l’olio essenziale.
La sostanza più studiata è sicuramente la protodioscina che studi preclinici vedono in grado di incrementare la produzione endogena di testosterone, diidrotestosterone, ormone luteinizzante (LH), deidroepiandrosterone (DHEA) e deidroepiandrosteronesolfato (DHEA-S). T
ali effetti sembrano dovuti alla capacità del tribulus di stimolare l’ipofisi a produrre ormone LH, che a sua volta induce la produzione di testosterone a livello delle cellule di Leydig testicolari. Tale azione, oltre a spiegare l’utilizzo come “afrodisiaco” ha una sua controparte anche nel sesso femminile.
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La riboflavina, o vitamina B2, svolge un ruolo fondamentale in reazioni enzimatiche in quanto parte del FAD.
Non solo, sembra avere un ruolo anche nella profilassi dell’emicrania.
Assunta normalmente con la dieta, in quanto carne e latticini ne sono ricchi, tanto che inizialmente fu chiamata “lattoflavina”. Isolata per la prima volta nel 1927 ad opera di Paul Gyorgy, per decenni è stata prodotta per sintesi chimica. Attualmente si preferisce ricavarla da fermentazione di Bacillus subtilis: più economici e ecologici.
Stati carenziali, benchè rari, si manifestano soprattutto sulla pelle e sulla membrana mucosa, come spaccature e piaghe agli angoli della bocca, occhi affaticati, fotofobia, etc. Carenze protratte nel tempo, sono fattore di rischio per alcune forme tumorali. La riboflavina previene anche la perossidazione lipidica e danni da ischimia-riperfusione
Tra i vari effetti, quelli che ci preme evidenziare in questa sede sono i neuroprotettivi.
Si possono sfruttare come terapia complementare per molte patologie, quali morbo di Parkinson, sclerosi multipla ed emicrania. Nel SNC, è stato ipotizzato possa regolare la funzione mitocondriale, il metabolismo del ferro e la formazione della mielina.
Recenti studi hanno valutato gli effetti di trattamenti complementari per gli attacchi di emicrania.
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