Febbraio: tempo di esami universitari e di compiti in classe di fine quadrimestre!
Lo stress psicologico viene spesso somatizzato a livello gastrointestinale: diarrea, “mattone sullo stomaco”, nausea, gonfiore sono solo alcuni dei sintomi che si possono presentare quanto lo stato ansioso supera il nostro limite di sopportazione.
Alcuni rimedi omeopatici hanno tra i loro effetti quello di mitigare lo stato ansioso: pensiamo ad argentum nitricum per l’ansia che si somatizza con scariche diarroiche, oppure a nux vomica per stress che colpisce la digestione.
Eppure, un’ulteriore via di uscita potrebbe essere di “curare” non solo il corpo in toto, ma proprio l’organo interessato: l’intestino. Per far questo, la soluzione migliore è di apportare gli abitanti naturali di questo lungo tubo digerente, ovvero i fermenti lattici.
Ma quali fermenti lattici possono aiutare per combattere la diarrea da stress?
Un recente studio di Culpepper e Ford ha esaminato la riduzione degli stati ansiosi con eventi intestinali in studenti che stavano preparando gli esami di fine corso.
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È impossibile non l’abbiate mai vista: la rosa canina è uno dei fiori più diffuso in Italia, non solo tra i boschi, ma anche nelle nostre siepi e nel verde urbano.
È da lei che abbiamo ricavato le rose da coltivazione e, almeno dal tempo dei romani, su di lei ci siamo affidati per avere un qualche sollievo curativo naturale.
È nel 2005 però che si è tentato di alzare l’asticella, circa le sue potenzialità. Uno studio ha voluto determinare se un estratto di rosa canina possa ridurre i sintomi, e il consumo di farmaci sintomatici, in pazienti che soffrono nientemeno che di osteoartrite.
Sono stati dunque reclutati 94 pazienti: a 47 è stato somministrato 5g di rimedio fitoterapico ogni giorno per 3 mesi, mentre agli altri è stato dato solo del placebo. All’inizio della terapia, dopo 3 settimane e dopo 3 mesi, si è registrato il dolore, la rigidità, la disabilità e la gravità della malattia.
Test importante: dopo appena 3 settimane di trattamento, ai pazienti è stato chiesto di sospendere il consumo di farmaci sintomatici.
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La sclerosi multipla progressiva è una condizione neurologica disabilitante. Recentemente la somministrazione di alte dosi di biotina sta emergendo come una terapia promettente.
La biotina è un coenzima essenziale coinvolto nel metabolismo dei grassi e in altre reazioni di carbossilazione ed è considerata una vitamina del gruppo B.
Il fabbisogno giornaliero di biotina è stimato di 100-300 microg nell'adulto e tale quantità è generalmente fornita dalla dieta. Alimenti ricchi in biotina sono il lievito, le arachidi, i cereali, il latte ed il tuorlo d’uovo.
Mai come in questo caso è importante segnalare quale parte dell’uovo è da utilizzare per introdurre la sostanza nutritizia e quale da evitare durante il trattamento.
Infatti, nell’albume è contenuta l’avidina: una glicoproteina che si combina con la biotina dando luogo alla formazione di un prodotto inattivo.
La biotina è impiegata per prevenire o trattare il deficit della vitamina e, come coadiuvante, nel trattamento di affezioni cutanee a carattere seborroico e desquamativo, alopecia, areata, acne volgare, glossite.
Alla dose di 5 mg, la vitamina viene utilizzata per trattare gli stati carenziali ma dati clinici iniziali suggeriscono che, alla dose giornaliera di 300mg, la biotina è in grado di migliorare parametri oggettivi relativi alla disabilità da sclerosi.
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La medicina Antroposofica pone molta importanza nella nostra pelle: essa è l’organo di separazione tra noi e il resto del mondo, tra ciò che è dentro di noi e ciò che è fuori di noi.
Dotata di grande capacità rigenerativa e di scambio, è spesso utilizzata per trattamenti esterni (impacchi, impiastri, massaggi, bagni) che si rivelano utili per migliorare le condizioni di organi interni.
Una pratica molto comune nei trattamenti antroposofici è quella di immergere il paziente in vasche contenenti particolari miscele di olii essenziali disperse in acqua calda e studiate caso per caso. Questi bagni in dispersione oleosa vengono preparati avvalendosi di uno strumento molto particolare: l’apparecchio Junge.
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